Fun@work: perché divertirsi a lavoro è così importante

Fun@work: perché divertirsi a lavoro è così importante

Hai appena spento l’auto e sei ancora nel parcheggio, poco prima di andare a lavoro. Qual è il primo pensiero che ti attraversa la mente quando chiudi la portiera e ti dirigi verso l’ufficio? Lo stress sta già iniziando a crescere? C’è un po’ di terrore che monta nel tuo stomaco? Sei positivamente elettrizzat* all’idea della giornata divertente e piena che stai per vivere?

Purtroppo l’ultimo scenario non è la norma nella maggior parte delle organizzazioni che conosciamo.

Perché creare un ambiente divertente è così importante per le organizzazioni?

Gli studi degli ultimi due decenni hanno rivelato quanto il divertimento e la giocosità aumentino il benessere e la felicità dei dipendenti. E sì, non c’è bisogno che ve lo ricordiamo, i dipendenti felici lavorano meglio. 

Lamm and Meeks (2009) hanno definito il divertimento sul posto di lavoro (in inglese sarebbe “workplace fun”, noi qui lo chiameremo fun@work) come:

“attività sociali, interpersonali, ricreative o attività ludiche intese a offrire divertimento o piacere” (p. 614).

Un ambiente di lavoro divertente “incoraggia, avvia e supporta intenzionalmente una varietà di attività divertenti e piacevoli che incidono positivamente sull’atteggiamento e sulla produttività di individui e gruppi” (Ford, McLaughlin e Newstrom, 2003, p. 22) e quindi sulla loro Felicità!

 

“Non siamo felici perché abbiamo successo, abbiamo successo perché siamo felici”
Shawn Achor

Gli studi

Un numero sempre crescente di ricercatori sostiene che il divertimento a lavoro sia un elemento essenziale per promuovere la motivazione, la produttività  e la riduzione dello stress dei dipendenti. (Karl, Peluchette, Hall, & Harland, 2005). Secondo Glasser (1994) divertirsi è uno dei bisogni più alti dei lavoratori che spesso non viene soddisfatto, mentre a essere soddisfatti sono quasi sempre i bisogni più bassi.

Bolton e Houlihan (2009) hanno persino affermato che il divertimento a lavoro sembra essere diventato un contributo consolidato e accettato per quanto riguarda la gestione delle risorse umane e quindi, di conseguenza, anche per la redditività. Lo studio di queste due ricercatrici suggerisce anche che abbiamo bisogno di prendere in considerazione le motivazioni, i processi e gli impatti di iniziative “gestite”  di divertimento sul posto di lavoro e di considerare le reazioni dei dipendenti nei termini di “sfumature di motivazione/ingaggio” che danno la possibilità di comprendere a pieno quanto le persone siano motivate, provino gioia, tollerino o rifuggano il divertimento “gestito”. 

Altri studi precedenti hanno collegato il divertimento con la soddisfazione professionale (Karl & Peluchette, 2006), con la performance delle attività e il comportamento della popolazione aziendale (Fluegge, 2008). 

Purtroppo però, come sappiamo bene, le  condizioni che vivono i lavoratori nella maggior parte dei paesi sviluppati stanno diventando sempre più dure. A causa della crescente concorrenza globale si sono diffuse in maniera sproporzionata l’instabilità del lavoro e il ridimensionamento (cfr. Redman e Mathews, 2002), che portano alti tassi di stress, burn-out e disimpegno.

Tutti i dipendenti la pensano allo stesso modo?

È interessante però parlare anche di come i dipendenti percepiscono il divertimento sul posto di lavoro. Saranno tutti contenti ed eccitati all’idea di avere una buona dose di divertimento? 

Aldag and Sherony (2001) identificano tre tipi di attitudine rispetto al fun@work:

  • Appropriatezza
  • Rilevanza
  • Conseguenze percepite

È molto probabile che la popolazione aziendale abbia opinioni divergenti su quanto divertirsi sul posto di lavoro sia appropriato. Alcuni potrebbero pensare che le ore di lavoro devono essere impiegate solamente per lavorare, mentre altri saranno fermamente convinti che gioco e lavoro possano essere complementari. 

I dipendenti hanno attitudini diverse anche per quanto riguarda la rilevanza di questo elemento (Karl et al., 2005). Alcuni lo considerano come un elemento critico e importante del lavoro stesso, altri lo vedono come un extra piacevole ma non necessariamente richiesto. 

Questa differenza di vedute persiste anche nelle conseguenze percepite (Karl et al., 2005): per alcuni le attività divertenti sono viste come faciltatrici delle performance individuali e di team, mentre altri le vedranno come impedimenti ai “normali” processi lavorativi. 

Per questo motivo,come ricordo anche nel Ted Talk “Giocare è una cosa seria“, dobbiamo sempre ricordarci che non esiste una taglia unica e che non è possibile sfornare ricette per portare più leggerezza, motivazione, creatività e cooperazione in un’organizzazione.

QUALCHE IDEA PER GENERARE FUN@WORK

Non ci sono ricette, come ti ho appena poco fa. Ma voglio comunque lasciarti con qualche idea che – nel caso in cui la tua cultura aziendale fosse pronta per un po’ di sana giocosità – con l’eventuale rischio di generare sicurezza, connessione e leggerezza. Come ben insegna Pareto con uno sforzo minimo potresti avere un grande impatto sul capitale sociale della tua organizzazione.

  • Super Casual Friday 

Perché non dare ai dipendenti la possibilità di vestire, per un giorno a settimana, in maniera casual (invitando, per chi se la sente, anche alla stravaganza)? Oltre a questo si potrebbe proporre almeno un momento informale durante l’orario lavorativo, ad esempio invitando tutti a prendere qualcosa da bere (scegliete voi se più o meno alcolico), dando ai dipendenti la possibilità di interagire in modo rilassato (Ricorda: creare connessione con i propri colleghi ci rende più felici 🙂 

  • Competizioni amichevoli

È incredibile come una piccola competizione amichevole alleggerisca l’umore. Proporre sfide settimanali o mensili a cui i dipendenti possono partecipare è fonte di motivazione. Prepara dei premi per i vincitori (meglio se divertenti e non in denaro, o la competizione si farà agguerrita) e dei dolci premi di consolazione per tutti i partecipanti.

  • Celebrazioni

Prendetevi del tempo per festeggiare le vittorie. Create traguardi che l’intera azienda possa celebrare insieme. E soprattutto cercate di capire cosa ama il vostro team. Create delle situazioni che possano nutrire i bisogni dei singoli e del gruppo, interessatevi genuinamente a loro. Aggiungere un tocco di “stupidera” non guasta (a volte a fare la differenza sono dei piccoli artefatti giocosi che potete trovare in ogni discount).

  • Fun@work Day

Organizza una ricorrenza in cui celebrare insieme il divertimento sul posto di lavoro. Pianifica un’intera giornata di giochi/film/attività sportive, magari avvalendoti dei consigli dei dipendenti stessi (sono preziosi!). Offri loro un pranzo (magari a tema), il cibo è sempre un ottimo veicolo per l’allegria e la connessione.