Edugioca Ludobus: la piccola rivoluzione dei giochi in legno

Edugioca Ludobus: la piccola rivoluzione dei giochi in legno

In un’ epoca in cui è normale stare ore di fronte al computer e ai telefonini non solo per lavorare ma anche per giocare, dove  si è portati ad usare tablet e dispositivi elettronici per intrattenere già da neonati e giocare all’aria aperta e nelle strade sembra quasi un’utopia, pensare ai giochi di legno mi accende dentro un tepore nostalgico.  Per Noa, il mio piccolo, ho sempre preferito questo materiale caldo, più presente rispetto alla fredda plastica, soprattutto perché – quando si ha un gioco di legno in mano – si ha la sensazione di avere in mano qualcosa di importante e con un valore reale. 

Qualche tempo fa ho conosciuto al telefono Aurora e mi ha raccontato che lei e il suo ragazzo portano in giro per l’Italia una Ludoteca viaggiante, un bus carico di giochi di legno col quale invadono le piazze in cui vengono chiamati (ma anche rivisitazioni storiche, feste e cerimonie private, scuole o aziende). Così, vista la mia passione per il gioco e per i giochi in legno, le ho chiesto di raccontarsi e raccontare la bellezza di questi viaggi sul loro Edugioca Ludobus.

LUDOBUS – UNA LUDOTECA IN VIAGGIO

 Il ludobus è stato riconosciuto, dal Ministero della Pubblica Istruzione, come una vera  e propria ludoteca itinerante e in Italia esiste una rete di circa 40 Ludobus, raggruppati sotto un’ associazione che si chiama Ali per Giocare.

Edugioca Ludobus è la creazione di Michele De Sanctis e Aurora De Simoni –  i due fondatori – ed è un furgone carico di giochi che propone contesti ludici differenti a seconda degli ambienti, del target e dalle abilità da stimolare.

‘Il progetto nasce da un’intuizione coraggiosa e dal desiderio  di trovare un lavoro appassionante che potesse rispondere ad un’esigenza di cambiamento personale e sociale, attraverso il divertimento e il rispetto ambientale, afferma Michele.

Lui  agronomo e imprenditore creativo, ha immaginato un lavoro dalle grandi potenzialità ludiche e sociali e poi ha realizzato i giochi con materiali di recupero, usando perlopiù il legno. Aurora invece è arteterapeuta e formatrice Yoga, specializzata nel gioco consapevole per famiglie e bambini.

“Il gioco è una dimensione dell’essere umano, tutti gli animali hanno l’istinto di giocare. Il gioco è uno strumento per imparare a crescere attraverso l’uso di regole flessibili, allenarsi a migliorare le proprie capacità ed anche, attraverso la libertà espressiva che permette, incrementare la propria immaginazione, fantasia e vitalità.”

Partono da una lunga ricerca storica di giochi provenienti dalle tradizioni popolari di tutto il mondo: Asia, Africa, Europa ma soprattutto la tradizione francese e quella bretone.  Poi hanno recuperato mobili non più utilizzati presi da traslochi di amici o da isole ecologiche, hanno pulito e trasformato telai di finestre, cassetti e tanto altro. Con abilità e tanta cura Michele si è dedicato alla vera trasformazione e al riciclo più autentico: da una serranda ha immaginato una mola, dalle gambe di un mobile  ha creato un gioco simile ad un ragno acchiappa preda, da una vecchia lavagna un hockey sfidante. Chiedo a Michele: Cosa significa per il gioco?

“Il gioco è una dimensione dell’essere umano, tutti gli animali hanno l’istinto di giocare. Il gioco è uno strumento per imparare a crescere attraverso l’uso di regole flessibili, allenarsi a migliorare le proprie capacità ed anche, attraverso la libertà espressiva che permette, incrementare la propria immaginazione, fantasia e vitalità.”

Le abilità che si possono sviluppare con i giochi in legno sono svariate.

Si può imparare a conoscere il principio del pendolo con i giochi di equilibrio,  il calcolo degli angoli, il fare di conto e molto altro.

Per fare un esempio possiamo parlare di Birinik, un antico gioco bretone del 1500 con il quale si devono colpire dei birilli con l’uso di una pallina attaccata con un filo ad un palo. Lanciando la pallina sui birilli i bambini apprendono  come funziona un pendolo, principio fisico che studieranno poi a scuola e imparano a mettere in equilibrio dei birilli (abilità non del tutto scontata). Inoltre ci sono molti giochi che necessitano dello sviluppo della micro motricità, molto utile ai bambini. La maggior parte dei giochi sono intriganti e originali, sviluppano il pensiero laterale e l’intelligenza funzionale, che permettono di trovare soluzioni poco convenzionali.

In molti giochi non serve la forza bensì occorre allenarsi a dosarla, capacità anche questa utilissima per i bambini.

In molti casi non si gioca contro un avversario bensì ci si allena a collaborare con il proprio compagno per riuscire a raggiungere un obiettivo comune. È divertente osservare come molti partecipanti che non si conoscono tra loro,  riescano a socializzare in modo rapido e fluido attraverso il gioco.

In molti giochi si sfida la propria mente nella risoluzione di rompicapo e giochi di logica molto utili per superare schemi di pensiero e trovare nuove possibilità. Bisogna dire che in questo ultimo tipo di giochi sono soprattutto gli adulti a rimanere più coinvolti. Il gioco inoltre è un fantastico modo per socializzare che riesce ad abbattere differenze di età, lingua e cultura, portando tutti su un piano comune per vivere insieme la realtà ludica.

Con i giochi si impara a convivere con gli altri e a rispettare delle regole semplici, a vincere, ma soprattutto a perdere senza perdere l’entusiasmo di provarci e divertirsi. Molti giochi essendo semplici ed intuitivi lasciano facilmente capirne il funzionamento, alcuni più intriganti, hanno necessità di qualche spiegazione. Questo fa sì che si sperimenti prima qualche gioco, magari senza trovare subito la soluzione, poi se ne provano altri, per poi ritentare con i giochi dove non si era riusciti in precedenza.

“Vedere le persone giocare è sempre sorprendente’ continua Aurora.  “Quello che non ci immaginavamo era un coinvolgimento pieno anche degli adulti. A volte succede che un genitore si mette a spiegare le regole di un gioco ai figli per poi appassionarsi e giocare lui stesso, come un bambino. Oppure tanti gli anziani che avvicinandosi ai giochi, si ricordano dei loro giochi da bambini, prima osservano da vicino, ti raccontano aneddoti divertenti, poi partecipano spensierati.

Questa è la piccola rivoluzione trasformativa che i giochi promettono.

Riuscire a portare una modalità differente nello stare in famiglia, dove il gioco non  dovrebbe essere appannaggio esclusivo dei bambini ma stimolare anche gli adulti.

È facile interagire con questi giochi e socializzare anche con chi non si conosce, perché c’è sempre qualcuno vicino a te a chiedersi come risolvere un rompicapo o conosce il trucchetto per riuscire a salire su degli sci a tre agganci o a fare centro con delle rondelle in un barattolo. Il gioco diventa un’esperienza che aiuta ad alleggerirsi, rendere spensierati e stimolati nella propria dimensione fanciullesca, allontanando le tensioni che si sciolgono nel momento presente.

PROGETTI IN CORSO

Edugioca Ludobus al momento ha in cantiere un progetto con uno Sprar per coinvolgere migranti nella sperimentazione dei giochi di legno e poi nella realizzazione dei giochi della propria infanzia.

Ancora molte possibilità e potenzialità sono alle porte: andare nelle aziende con esperienze di Teambuilding, o in casa di cura coinvolgendo anziani e bambini ad approcciarsi al gioco e interagire con la loro differente modalità.

Che continui così lo spirito itinerante dei giochi per farli approdare nei lidi più disparati. Che il gioco sia per tutti e per tutte!!

Se vuoi entrare in contatto con Michele e Aurora questo è il loro sito e questa la loro pagina facebook